Pinto Enrico

Roma (RM), 16/05/1938
incisore, pittore, ceramista, orafo
Luogo di attività: 00123 ROMA

Dal 1953 frequenta i corsi dell'Accademia della Zecca di Roma per lo studio dell'incisione e del nudo sotto l'insegnamento di Pietro Giampaoli. Inizia anche l'apprendistato di orafo nel Laboratorio di Masenza a Roma, in cui vengono eseguiti gioielli di Afro, Fazzini, Mirko, Fontana, Capogrossi e altri; Pinto ha così la possibilità di frequentare gli studi di questi artisti e di osservare il loro metodo di lavoro. La sua naturale attitudine a rivolgersi alle arti applicate lo porta a maturare una diversa coscienza critica nei confronti dell'omologazione delle forme a partire dalle esigenze tecnologiche, preferendo indagare la specificità dei linguaggi artistici a partire dalla materie e dalle tecniche storiche.
Questi sono anche gli anni dei suoi primi interessi in campo pittorico frequentando un gruppo di giovani artisti che si riuniscono in uno studio a Villa Strohl Fern a Roma. Dopo l'esperienza romana, parte del gruppo decide di sperimentare la vita in comune in un casale della campagna aretina per approfondire maggiormente le tematiche estetiche contemporanee. Al suo ritorno a Roma nel 1964, segue gli eventi culturali della città incontrando Carlo Levi, Pier Paolo Pasolini, Alberto Bevilacqua, Valentino Zeichen e altri. Un particolare stimolo culturale gli viene dal mostrare il proprio lavoro a Cesare Brandi, Marco Valsecchi, Giuseppe Marchiori, Luigi Carluccio, Maurizio Calvesi e altri.
Nel 1971 è invitato a partecipare al Premio Campigna di incisione.
Il Comune di Roma nel 1975 organizza al Palazzo delle Esposizioni un'antologica con oltre 200 opere rappresentative delle sue attività di incisore, pittore ed orafo. Nello stesso anno lo stesso Comune acquista tre opere per il Museo Comunale d'Arte Contemporanea di Roma. Sempre nel 1975 una sua antologica è presentata a Palazzo dei Priori di Perugia. Per meriti artistici, dal 1976 gli viene assegnata la Cattedra di Incisione presso gli Istituti Statali d'Arte.
Su commissione dell'Ordine dei Padri Gesuiti nel 1992 realizza "Lo Spirito Santo", opera per la volta della Cappella della Visione di Sant'Ignazio di Loyola, Monumento Nazionale, a La Storta di Roma. Al Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo a Roma nel 2001 in un'ampia personale espone opere di grafica, oreficeria e pittura. Nel 2007 cinque sue opere sono acquisite dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali per far parte della nuova sezione permanente "Il gioiello contemporaneo" del Museo degli Argenti di Palazzo Pitti a Firenze. A Roma nel 2013 ai Musei di Villa Torlonia presenta una personale di opere di oreficeria e ceramica. Nel 2019 espone, in una personale alla Biblioteca Sormani di Milano, la figurazione di 17 Favole di Leonardo da Vinci, realizzare in 59 lastre ad acquaforte, stampate in bianco e nero e a colori su unica matrice.
BIBLIOGRAFIA PRINCIPALE: C. Mazloum, E. Pinto, "Il filosofico", in "Oro ed Eros", Gremese Editore, 1995; G. Macrì, "Enrico Pinto. Il volto dell'arte", in "Argento!", n. 95, 2001, pp. 84-86; L. Chiumenti, "Spazi per creare, non solo pittura", in "Mercedes", n. 4, 2004; P. Luciani, "Enrico Pinto", in "Il gioiello contemporaneo. Museo degli Argenti di Palazzo Pitti", 2007, pp. 84-86; A. Stoppini, "Enrico Pinto. Pittore, orafo e incisore", in "M", n. 12, 2010, pp. 34-37.

PARTECIPAZIONE A PREMI ARTISTICI E RICONOSCIMENTI

Sono evidenziate le partecipazioni e i riconoscimenti conseguiti alle principali manifestazioni biennali, triennali e premi artistici in Italia. Il periodo preso in considerazione va dal 2008 ad oggi. Le informazioni sono ricavate dai cataloghi o direttamente dagli organizzatori delle manifestazioni.
Legenda:
partecipato Vincitore del premio principale della manifestazione.
partecipato Artista segnalato o vincitore di premio secondario.
partecipato Artista partecipante in quanto selezionato/invitato dagli organizzatori.

OPERE COLLEGATE ALL'AUTORE (6)


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