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Puntasecca

La puntasecca è una tecnica incisoria in cavo diretta.
I segni sono tracciati con una punta di acciaio, il cui scorrimento sulla superficie genera le cosiddette barbe, ossia un accumulo di metallo ai lati del solco inciso. Se nel bulino i trucioli vengono eliminati, nella puntasecca le barbe costituiscono la vera peculiarità della tecnica, in quanto esse, trattenendo l’inchiostro in fase di stampa, creano un effetto sfumato, morbido, vellutato. La fragilità delle barbe non consente alte tirature: dopo una dozzina di inchiostrazioni e di passaggi nel torchio calcografico, esse si appiattiscono.
Si trovano testimonianze dell’adozione dell’incisione a puntasecca dalla seconda metà del XV secolo, nelle opere del Maestro del Libro di Casa. Albrecht Dürer (1471-1528) fu uno dei primi a sperimentare la tecnica, ma sarà Rembrandt (1606-1669) a indagarne e rivelarne le enormi possibilità espressive. Il Novecento vede importanti artisti che si cimentano con la puntasecca: Giovanni Boldini (1842-1931), Pablo Picasso (1881-1973), Max Liebermann (1847-1935), Max Beckmann (1884-1950).

Museo Civico delle Cappuccine
Via Vittorio Veneto, 1/a,
48012 Bagnacavallo RA

IDEAZIONE DEL PROGETTO

Diego Galizzi

GRUPPO DI LAVORO

Davide Caroli – direttore Museo Civico delle Cappuccine
Raffaella Gattiani – DM Cultura
Isabella Giacometti – IBC Emilia-Romagna
Fiamma Lenzi – IBC Emilia-Romagna
Martina Elisa Piacente – Museo Civico delle Cappuccine
Marco Ranieri – DM Cultura
Patrizia Tamassia – IBC Emilia-Romagna

Aggiornamenti e inserimento dati a cura del Museo Civico delle Cappuccine di Bagnacavallo (Gabinetto delle Stampe).

Le opere presenti in questo portale sono consultabili anche nel Catalogo Regionale del Patrimonio Culturale dell’Emilia-Romagna: PatER.

© 2021 Comune di Bagnacavallo
Museo Civico delle Cappuccine / Gabinetto delle Stampe

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