De Vita Luciano

Ancona (AN), 1929 - Bologna (BO), 1992
incisore, pittore, scenografo

Dopo la tragica esperienza della guerra, nel 1949 Luciano De Vita si trasferisce a Bologna, dove frequenta l'Accademia di Belle Arti e diventa allievo, e poi assistente, di Giorgio Morandi. Negli anni '50 si dedica soprattutto alla grafica, incidendo lastre inizialmente dall'impianto drammatico ed espressionista, poi di impronta informale, aderendo però al movimento per un breve periodo e con poca convinzione. Nel 1962 vince la cattedra di Incisione presso l'Accademia di Torino, e poi a Brera, incarico che porterà avanti fino al 1975, anno in cui ottiene la cattedra a Bologna. Nel frattempo espone in Italia, all'estero e vince numerosi premi artistici.
Dagli anni '60 si può individuare il periodo della maturità di De Vita incisore, in cui le pulsioni giovanili, le ricerche e le tensioni esistenziali si risolvono in una personale poetica figurativa che ha pochi riscontri nella grafica di quel periodo per forza, inventiva e qualità tecniche. Realizza in quegli anni diverse cartelle, dove ricorrono composizioni libere a più matrici, in cui passato e presente convivono fino ad esorcizzare gli antichi fantasmi in immagini dal sapore giocoso, beffardo e irriverente.
Nel 1969 si avvicina al mondo del teatro come scenografo, costumista e regista: tra le diverse collaborazioni sono da ricordare quelle per la Turandot di Puccini nel 1969, per l'Otello di Verdi nel 1971, per l'Aida di Verdi nel 1981. Dopo queste esperienze riprende l'attività pittorica e grafica fino alla sua prematura scomparsa nel 1992.

OPERE COLLEGATE ALL'AUTORE (15)


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