De Vita Luciano
Dagli anni '60 si può individuare il periodo della maturità di De Vita incisore, in cui le pulsioni giovanili, le ricerche e le tensioni esistenziali si risolvono in una personale poetica figurativa che ha pochi riscontri nella grafica di quel periodo per forza, inventiva e qualità tecniche. Realizza in quegli anni diverse cartelle, dove ricorrono composizioni libere a più matrici, in cui passato e presente convivono fino ad esorcizzare gli antichi fantasmi in immagini dal sapore giocoso, beffardo e irriverente.
Nel 1969 si avvicina al mondo del teatro come scenografo, costumista e regista: tra le diverse collaborazioni sono da ricordare quelle per la Turandot di Puccini nel 1969, per l'Otello di Verdi nel 1971, per l'Aida di Verdi nel 1981. Dopo queste esperienze riprende l'attività pittorica e grafica fino alla sua prematura scomparsa nel 1992.
