Baj Enrico

Milano (MI), 31/10/1924 - Vergiate (VA), 16/06/2003
pittore, scultore, incisore


Nel 1945 si iscrive all’Accademia di Brera e in contemporanea si laurea in giurisprudenza, diventando avvocato. Protagonista delle avanguardie degli anni Cinquanta e Sessanta, accanto a Fontana, Jorn, Manzoni e Klein, Baj ha stretto rapporti con Max Ernst, Marcel Duchamp, E. L. T. Mesens, e altri artisti del gruppo CoBra, con il Nouveau Réalisme, il Surrealismo e la Patafisica. Nel 1951 si fa promotore del movimento per l’arte nucleare, espressivo dell’appartenenza alla contemporaneità come connubio di angoscia e speranza. Nel 1952 inizia a praticare la sua attività incisoria e nello stesso anno pubblica il “Manifesto della pittura nucleare” in cui chiarisce la necessità di porre in relazione l’esistenza umana e la consapevolezza della realtà postatomica. Le sue opere sono popolate da personaggi fantastici e mostruosi, dal forte spirito satirico, per lo più rivolto al progresso incontrollato della tecnologia.
BIBLIOGRAFIA PRINCIPALE: "Enrico Baj, opere 1951-2003", (a cura di) Martina Corgnati, Milano, Skira, 2003; "Enrico Baj, gli anni del collage", (mostra e catalogo a cura di) Laura Ravasi, Lia Durante, Milano, Mazzotta, 2000; "Enrico Baj: le trame del tempo", (a cura di) Marisa Zattini, testo critico di Janus, con una lirica Alda Merini, Cesena, Il Vicolo divisione libri, 2000; "Novecento: ceramiche italiane, protagonisti e opere del 20. Secolo", (a cura di) Emanuele Gaudenzi, Faenza, Faenza, v. 3, p. 150-151; "Ceramica italiana del Novecento", (a cura di) Franco Bertoni, Jolanda Silvestrini, Milano, Electa, 2005, p. 35.

OPERE COLLEGATE ALL'AUTORE (5)


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