Ciarrocchi Arnoldo

Civitanova Marche (MC), 1916 - Civitanova Marche (MC), 2004
pittore, incisore

Pittore e incisore si avvicina all'arte da giovanissimo, nel 1929 comincia a frequentare la Regia Scuola Industriale di Civitanova Marche. Grazie ad una borsa di studio dell'Opera Nazionale Balilla nel 1932 si reca ad Urbino per studiare pittura, ma frequenta invece la Scuola del Libro diretta da Ettore Di Giorgio, seguendo i corsi di calcografia di Leonardo Castellani. Nel 1936 consegue il diploma di abilitazione all'insegnamento della calcografia. In questi anni urbinati ritroviamo nelle sue incisioni un mondo poetico e fantasioso, con un gusto per il fiabesco, reso da un linguaggio figurativo ancora acerbo. Nel 1937 si trasferisce a Roma con una lettera di presentazione di Castellani diretta a Alfredo Mezio. Giunto a Roma si iscrive all'Accademia di Belle Arti, dove frequenta fino al 1939 il corso di Decorazione tenuto da Ferruccio Ferrazzi. Nel luglio dello stesso anno viene assunto come torcoliere alla Calcografia Nazionale, diretta da Petrucci, dove ristampa i rami del Baroccio, di Salvato Rosa e Piranesi oltre a stampare le lastre di artisti contemporanei quali Morandi, Bartolini e Bucci. Nel 1941 viene chiamato alle armi e l'anno seguente viene distaccato a Pescia dove incontra Lamberto Vitali. Nel 1943 rientra a Roma dove rimarrà in servizio fino al 1944. Nello stesso anno è tra i promotori della Libera Associazione Arti Figurative di cui è eletto presidente Gino Severini. Tra il 1937 ed il 1950 il linguaggio incisorio dell'artista si sviluppa, mantiene la dimensione poetica ma il segno diviene più lirico e sensibile al valore della luce. Comincia ad utilizzare maggiormente il bianco del foglio per imbastire una composizione ariosa e incisiva, fino ad arrivare alla metà degli anni '50 alla stampa "a rete" di derivazione morandiana in cui predominano un senso di vuoto e solitudine. Dal 1956 ottiene la Cattedra di Incisione dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, dove rimarrà fino al 1968, anno nel quale riceve il trasferimento all'Accademia di Belle Arti di Roma per la medesima Cattedra mantenendo l'incarico fino al 1980. Con il trasferimento a Napoli matura una nuova espressione poetica caratterizzata dall'utilizzo di segni grossi che animano la composizione con un ritmo incalzante. Gli ultimi sviluppi in campo grafico appartengono agli anni a cavallo tra il 1980 e il 1990, dove si ha un ritorno ad un segno vigoroso e deciso pervaso da una gestualità più istintiva. Affianca alla sua produzione incisoria e pittorica quella di scrittore: nel 1944 scrive per "Voce operaia", nel 1948 inizia la sua collaborazione con "Fiera Letteraria" per la rubrica "Le Belle Arti" che si avvarrà anche di sue illustrazioni per le copertine. In carriera ha partecipato a numerose manifestazioni collettive tra cui: Biennale di Venezia dal 1942 al 1956 e 1962; Quadriennale di Roma 1943, '51, '55, '72; Biennale di San Paolo del Brasile 1937, '51. Ha realizzato svariate esposizioni personali la prima delle quali nel 1946 alla Galleria Il Cavallino di Venezia. Durante la sua lunga attività artistica ha ricevuto vari premi e riconoscimenti, tra i quali ricordiamo: 1951 Biennale San Paolo del Brasile; 1952 nomina a Socio corrispondente dell'Accademia Raffaello di Urbino; 1977 riceve il Diploma di benemerenza della Scuola, della Cultura e dell'Arte assegnato dal Presidente della Repubblica; 1983 nominato Accademico di San Luca.
BIBLIOGRAFIA PRINCIPALE: Arnoldo Ciarrocchi, "l'Asolitudine", Accademia di San Luca, Roma 1993; Giuseppe Appella (a cura di), "Ciarrocchi opere dal 1934 al 1997", Catalogo della Mostra Civitanova Marche, Milano, ed. Electa, 1997; Roberto Budassi (a cura di), "Ciarrocchi incisioni 1934-1996", Edizioni del tavolo rosso 2001; "Poesia incisa, acqueforti di Arnoldo Ciarrocchi", Catalogo della mostra Montecosaro, 2003.

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