Savelli Angelo

Pizzo Calabro (VV), 30/10/1911 - Brescia (BS), 27/04/1995
pittore, incisore

Pittore ed incisore, fin da bambino si avvicina all’arte grazie allo zio pittore Alfonso Barone. Gli studi classici lo porteranno alla conoscenza di Ferruccio Ferrazzi, il quale gli darà l’opportunità di affrescare la cappella della Villa Boimond a Sora e per questo verrà premiato all’Esposizione Regionale Calabrese.
Nel 1940 inizierà ad insegnare all’Accademia di Belle Arti e la sua attività artistica non cesserà fino all’arruolamento. Superati gli anni bellici, si avvicina all’ambiente futurista: sono di questo periodo le prime opere realizzate con l’apparire di chiazze bianche, astratto-figurative di carattere religioso.
Dopo un periodo a Parigi, Savelli sperimenta nuove tecniche realizzando disegni a china e acquarello, verso una graduale stilizzazione. Tornato in Italia, nel 1950 parteciperà alla XXV Biennale di Venezia, per poi trasferirsi a New York. In America elabora un’arte monocromatica: innalza il bianco a colore puro, luminoso e assoluto; cambiano i materiali e utilizza corde, veli, tulle e gessi. Dal 1960 fino agli ultimi anni della sua vita, Savelli darà alla luce sempre nuovi progetti e installazioni come la ‘Tree with 84 tree trunks’ esposta alla “Max Hutchinson Gallery” di New York. Alla scomparsa della moglie cercherà rifugio in Italia, nel 1991 verrà inaugurato il Centro d’Arte Contemporanea Angelo Savelli a Lamezia Terme, in Calabria, sua terra d’origine. Il 27 aprile 1995 l’artista muore a Brescia e solo poche settimane dopo verrà allestita la XLVI Esposizione Internazionale d’Arte con le sue opere.

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