Maestri Giuseppe

Sant'Alberto (RA), 08/08/1929 - Ravenna (RA), 18/10/2009
incisore

Incisore ravennate manifesta sin da ragazzo curiosità e propensione nei confronti dell’arte, in particolare quella antica, e della recitazione. A vent’anni si trasferisce in Veneto dove si forma come decoratore e stuccatore presso una ditta di Vicenza, lavoro che gli permette di viaggiare in diverse città italiane e maturare così una personale conoscenza del patrimonio artistico. Tornato a Ravenna, nel 1958 apre insieme a Paolo Mazzotti un laboratorio di cornici e antiquariato, dal quale nel 1965 prende avvio, su stimolo di Alberto Martini e Alberto Fabbri, l’esperienza della galleria La Bottega, destinata a diventare un importante ritrovo culturale della città, nel quale graviteranno personalità quali: Guberti, Zanzotto, Tonino Guerra, Raffaele De Grada, Rafael Alberti, Renato Guttuso e Mario Luzi. La Bottega oltre ad essere luogo d’incontro fu anche spazio espositivo che tra le varie manifestazioni ha ospitato: le retrospettive di Carrà e Sironi, le mostre di Aligi Sassu, Ernesto Treccani, Renato Guttuso, Ennio Calabria, Mattia Moreni, Giò Pomodoro, e degli artisti locali Ruffini, Guberti, Folli, Giangrandi.
Incoraggiato da Giorgio Trentin, nel 1967 l’artista si avvicina all’arte dell’incisione, prediligendo l'utilizzo delle tecniche dell'acquaforte, dell'acquatinta e della vernice molle, con le quali egli ricrea i fasti della storia aurea della Ravenna Bizantina attraverso immaginifiche e misteriose visioni malinconiche che riescono tuttavia a proiettare il sogno mitico nel grigio contemporaneo grazie agli ingenui colori vivi – cuore della eterodossa ricerca grafica di Maestri – che utilizza per esprimere la sua voglia di vivere e la sua candida fanciullezza d’animo. Questo spirito si ritrova nella sua attività di torcoliere, sono infatti l’aspetto ludico, la voglia di infrangere le regole e di lasciare spazio al caso che guidano il suo torchio, dal quale prendono vita da una stessa matrice stampe diverse l’una dall’altra, opere uniche non riproducibili. Opposto risulta invece l’approccio al torchio quando lavora con lastre di altri artisti, in cui emerge la professionalità e lo stretto rispetto delle regole del mondo grafico, delle scelte e delle indicazioni degli incisori.
A partire dagli anni ‘80 espone in importanti mostre in Italia e all’estero, ottenendo diversi premi e riconoscimenti.
Affianca all’attività artistica quella dell’insegnamento: nel 1987 tiene corsi di incisione e stampa a Bagnacavallo e dal 1991 insegna arte incisoria presso l’Università per adulti di Ravenna.
BIBLIOGRAFIA PRINCIPALE: "Giuseppe Maestri", Ravenna 1993; Raffaele De Grada (testo di), "Giuseppe Maestri", ed. Il Monogramma, Ravenna 1995; Umberto Giovannini (a cura di), "Giuseppe Maestri. Ravenna senza tempo. Le incisioni", ed. Vaca, Russi (RA) 2011.

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